domenica 28 giugno 2015

Qualcosa che somiglia al vero amore

 
 
 
"Clémentine  notò che  Favola a Parigi  non poteva passare inosservato per nessun parigino.
Il secondo pensiero fu che l'autore si meritava il successo perché la storia era molto....
...molto....
....di quel libro le era rimasta solo una sensazione irriconoscibile .Lo doveva rileggere con più attenzione e goderne appieno.
Lo fece la sera stessa: questa volta non si addormentò subito dopo ma rimase immobile sulla poltrona.
Nella sua mente si era creato uno spazio bianco; non riusciva a scriverci nessun pensiero.
Era come se la testa non potesse pensare perché intanto stava vibrando un'altra parte di lei, molto più in profondità. Non le era mai successo.
La storia era molto carina, ma c'era qualcosa che andava oltre. Qualcosa in cui si immedesimava ma non sapeva se fosse la pura storia d'amore che tutti vorrebbero vivere, l'uomo ideale che tutti vorrebbero avere, quella casa stupenda in cui i mattoni sono dei libri...proprio come...come il suo studio in fondo!."
 
(Estratto di "Qualcosa che somiglia al vero amore" di Cristina Petit)
 

 
Il vero amore non è né fisico né romantico.
Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà.
Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.
La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia!
Kahlil Gibran


 


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