lunedì 8 aprile 2013

Sei una carota, un uovo o una foglia di te?

C’è un racconto su un contadino dell’Asia che andò dal saggio del villaggio dicendogli quanto fosse difficile la vita per lui; non sapeva come tirare avanti e voleva gettare la spugna. Era stanco di lottare e battersi; sembrava che non appena avesse risolto un problema, se ne presentasse subito un altro.
Il saggio chiese allora all’agricoltore di andare al lago e di portargli un secchio d’acqua. Poi versò l’acqua in tre pentole e le mise su tre ganci sopra il camino. Ben presto l’acqua iniziò a bollire: nella prima pentola mise un mazzo di carote, nella seconda alcune uova e nella terza una manciata di foglie di tè. Dopo tre ore di cottura, tolse le pentole dal fuoco. Prese le carote e le trasferì in una ciotola, poi le uova e le mise in un’altra; infine versò il tè in un terzo contenitore. Voltandosi verso il contadino, il saggio disse: «Dimmi cosa vedi».
«Carote, uova e tè» rispose il primo.
Quindi il saggio disse: «Prendi le carote e dimmi cosa senti». Il contadino ubbidì e disse: «Le carote sono tenere».
Quindi il saggio chiese all’agricoltore di prendere un uovo e di romperlo. Dopo averlo sgusciato, il contadino osservò che l’uovo era diventato sodo. Infine il saggio chiese al contadino di bere il tè e questi, dopo avere assaggiato l’infuso fragrante, sorrise.
Il contadino quindi chiese: «Che cosa significa tutto questo?». Il saggio gli spiegò che tutti e tre gli alimenti avevano affrontato la stessa avversità: l’acqua bollente, ma che ognuno aveva reagito diversamente. Le carote erano entrate nell’acqua sode e forti, ma si erano ammorbidite e indebolite; l’uovo era fragile e il sottile guscio esteriore ne proteggeva l’interno liquido, ma l’acqua bollente ne aveva indurito il contenuto. Le foglie di tè invece erano uniche: mentre galleggiavano nell’acqua bollente, l’avevano trasformata.«E tu quale sei?» chiese il saggio al contadino. «Quando le avversità bussano alla tua porta, come rispondi? Sei una carota, un uovo o una foglia di tè?».
Quando guardate ai problemi che affrontate nella vita chiedetevi: «E io quale sono? Sono la carota che sembra forte, ma che si ammorbidisce e indebolisce di fronte al dolore e alle avversità? Sono l’uovo che inizia con un cuore fragile e uno spirito fluido, ma che si indurisce e diventa rigido dopo la perdita di un lavoro, la fine di una relazione, una difficoltà economica o qualche altra prova? Oppure sono come le foglie di tè che trasformano l’acqua bollente, ossia la circostanza stessa che causa il dolore?».
Quando l’acqua si riscalda, il tè rilascia fragranza e gusto. Se siete come le foglie di tè, quando le cose vanno male, migliorate e cambiate il mondo intorno a voi. Quando le cose si fanno difficili e vi trovate di fronte a una grossa prova, vi elevate a un livello più alto?
È nei piani di Dio che le persone abbiano felicità che le renda dolci, avversità che le rendano forti, dolore che le renda umane e speranza che le renda felici. Le persone più felici non hanno per forza il meglio di tutto, ma sanno trarre il meglio da ciò che arriva loro. Il futuro più brillante si baserà sempre su un passato dimenticato; nella vita non si può progredire finché non si lasciano andare i fallimenti e i dolori passati.

(Tratto da crea il tuo futuro con la mente conscia di Joseph Murphy)



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