lunedì 15 aprile 2013

Ho sognato la cioccolata per anni



Nell'estate del 1941, sotto l'occupazione nazista, non c'era un posto dove un ebreo potesse riparare.
La vista di una patata mi ricorda sempre quei tempi. Sento ancora il gusto della brodaglia piena di terra che ci davano nei campi. Come ero grata quando trovavo un pezzetto di buccia che vi galleggiava! Ricordo che mi sentivo incredibilmente fortunata, quasi millionaria, se mi capitava di raccogliere una patata in un campo, anche schiacciata o marcia e riuscivo a trafugarla nel ghetto.
Posso inoltre dire quando sono particolarmente ansiosa prima ancora di accorgemene, perchè inizio a comprare enormi quantità di pane e di accumularlo. Non riesco ancora ad abituarmi all'idea che una persona possa mangiare tutto il pane che vuole.
e ogni volta che mio marito o qualcun altro mi chiede che strada voglio fare, ridivento la bambina spaventata che stava per essere ammazzata dai nazisti nel 1934, perchè disse a suo padre di prendere la strada panoramica invece dell'altra.
Questi ricordi così intensi e oppressivi che a volte mi chiedo, a che serve parlarne? Chi non li ha vissuti può riuscire a capire? Mi ha procurato un certo sollievo scrivere questo libro, sebbene a volte sia stato anche molto penoso. Prima di iniziare a lavorarci, i mie ricordi erano molto vivdi e immediati, ma quando ho cominciato ad approfondire i dettagli, ho scoperto che c'erano molti terribili eventi che mi ero quasi permessa di dimenticare. Ho dovuto  riviverli per poterne parlare.
Comunque sia, anche dopo che il lettore avrà chiuso e riposto questo libro, io resterò con la mia pena.
Quando accade qualcosa a qualcun'altro, è terribile. Ma quando accade a te, il dolore non ti abbandona. Tu sei solo con la tua sofferenza.

(Estratto dal libro "Ho sognato la cioccolata per anni" di Trudi Birger)


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